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Per verificare la rispondenza ad Euro 1, 2, 3, 4, 5 o 6 del proprio veicolo, occorrerà leggere il punto (V.9) della pagina 2 della carta di circolazione (nel caso di nuovo modello formato A 4 denominato modello MC820F o TT820F) o nelle annotazioni riportate a pagina 2 della carta di circolazione (vecchio modello – suddiviso in 6 pagine – denominato MC804MEC).

Qualora si tratti di una  direttiva di aggiornamento, rispetto ad una direttiva base (es. 98/77/Ce rif. 98/69/CE B), occorre anche fare riferimento alle annotazioni riportate sulla pagina 3 della carta di circolazione (MC820F) .

Dal 1991 la Comunità Europea per regolamentare le emissioni di inquinanti dei veicoli a motore ha emanato diverse direttive in base alle quali vengono individuate le categorie

  • Euro 0: veicoli immatricolati prima del 31 dicembre 1992 che utilizzano benzine al piombo e nessun tipo di sistema di filtraggio dei gas di scarico.
  • Euro 1: veicoli immatricolati a partire dal 1° gennaio 1993 le case costruttrici sono state obbligate ad adottare la marmitta catalitica e l’alimentazione ad iniezione. Per queste vetture il limite di emissioni di monossido di carbonio è di 2,72 g/km e di 0,14 g/km per quelle di particolato.
  • Euro 2: veicoli immatricolati a partire dal 1° gennaio 1997 con l’entrata in vigore della direttiva 94/12 che impose un ulteriore riduzione delle emissioni di CO2. I limiti previsti per le emissioni di monossido di carbonio sono passati da 2,72 a 2,20 g/km, mentre per il particolato sono scesi da 0,14 a 0,08 g/km.
  • Euro 3: veicoli immatricolati a partire dal 1° gennaio 2001 Questa classe ambientale è stata introdotta con la direttiva 98/69/CE, adottata nel 1999, e con questa omologazione il limite massimo di monossido di carbonio (CO) è stato portato a 2,30 g/km per le auto a benzina e a 0,64 g/km per i veicoli diesel, mentre le emissioni di particolato sono state limitate a 0,05 g/km. La direttiva ha imposto anche l’adozione del sistema EOBD (European On Board Diagnostic), che segnala tramite apposita spia (MIL) il malfunzionamento degli apparecchi di filtraggio dei gas di scarico.
  • Euro 4: veicoli immatricolati a partire dal 1° gennaio 2006 attrezzati con i dispositivi per l’abbattimento delle emissioni inquinanti piu’ avanzati.
  • Euro 5: veicoli immatricolati a partire dal 1° settembre 2009.
  • Euro 6: veicoli immatricolati a partire dal 1° settembre 2015.
  • Euro 7: veicoli immatricolati a partire dal 1° luglio 2025 (veicoli pesanti dal 1° luglio 2027). Lo standard Euro 7 stabilisce un limite di 60 milligrammi per chilometro (mg/km) degli ossidi di azoto (Nox): si tratta di un valore già rispettato dalle vetture a benzina ma molto inferiore per quelle a gasolio, attualmente di 80 mg/km. Per quanto riguarda le emissioni di CO2 (anidride carbonica) viene imposto un taglio tra i 100 e i 300 mg/km, mentre le attuali normative fissano questo intervallo tra i 500 e i 1000 mg/km. La norma prevede anche un calo del 13% del particolato e del 27% per le particelle rilasciate in atmosfera e su strada dai freni.

Per sapere a quale categoria appartiene un veicolo, occorre controllare sulla carta di circolazione i riferimenti che indicano quale normativa Euro è stata rispettata dalla casa costruttrice.

Sul Portale dell’Automibilista è comunque possibile verificare direttamente la classe del veicolo inserendo i dati richiesti.

Di seguito il link alla pagina:

https://www.ilportaledellautomobilista.it/web/portale-automobilista/verifica-classe-ambientale-veicolo

 

Link per scaricare la normativa 98/69/CE:

1998.10.13 Direttiva 98.69.CE – Riduzione Emissioni Veicoli + EOBD